Essendo stati a lungo stigmatizzati come un segno di debolezza, i problemi di salute mentale, negli ultimi anni, hanno cominciato a dismettere i panni del tabù. La pandemia, con la sua serie unica di sfide, ha accelerato questa tendenza, poiché non solo ha causato un picco nei sintomi di ansia o depressione, ma ha anche portato più persone ad approfondire i propri problemi. In un recente sondaggio di Statista, 3 adulti americani su 10 riferiscono che la situazione COVID-19 ha influito negativamente sulla loro salute mentale, rendendo ancora più importante un approfondimento su questo tipo di problemi con l’aiuto di uno specialista.

Secondo i dati del Global Consumer Survey di Statista, la maggior parte degli adulti statunitensi ha avuto problemi di salute mentale negli ultimi 12 mesi, con ansia e stress come problemi più diffusi. Non sorprende che, date le circostanze, il 28% degli intervistati riferisca di aver sofferto la solitudine o l’isolamento sociale nell’ultimo anno, mentre il 30% afferma di aver attraversato una fase depressiva. Solo il 26% degli intervistati riferisce di non aver riscontrato nessuno dei problemi sopra elencati, sottolineando quanto siano realmente comuni i problemi di salute mentale.

In Italia una delle ricerche apripista, che cercano di far luce sui disagi psichici che l’epidemia di vocid-19 ha comportato, è una survey avviata dal Registro Nazionale Gemelli: tre le indagini previste in un anno per valutare l’impatto sulla vita quotidiana e le ripercussioni della pandemia sull’equilibrio psico-emotivo della popolazione, inclusa la domanda di ricorso a specialisti della salute mentale. L’indagine ha finora riguardato 2700 persone che si sono dichiarate perlopiù molto ben informate sulla pandemia. Nel campione sono stati osservati sintomi depressivi o da stress rispettivamente nell’11 e nel 14%, mentre i livelli di ansia sono risultati oltre un livello considerato di normalità nel 50% circa dei soggetti esaminati. Per quanto riguarda i gemelli tra gli 11 e i 17 anni, il 16% ha dormito peggio del solito durante il  lockdown mentre almeno il 75% è rimasto in contatto con gli amici tramite messaggi e/o videochiamate. Anche se solo il 4% ha mostrato una forte preoccupazione per la propria salute fisica e mentale, il 13% ha dichiarato di essersi sentito abbastanza spesso triste e l’11% di essersi sentito abbastanza spesso solo.

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